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Direttiva Case Green: le novità su classificazione e riqualificazione energetica secondo gli standar

Le novità inserite nella bozza di revisione della direttiva EPBD, in attesa di conferma per settembre, con gli ultimi aggiornamenti per classificare gli edifici e gli obiettivi europei di decarbonizzazione, in che modo allinearsi agli standard e le metodologie di definizione del bilancio energetico. La Direttiva Case Green: approfondimenti tecnici Con la revisione della direttiva EPBD saranno richiesti agli Stati membri dei piani di ristrutturazione che definiscano i percorsi per arrivare agli obiettivi di riqualificazione nei tempi definiti. Un tale percorso vedrà il coinvolgimento di tutta la filiera, a partire dai progettisti sicuramente fino ai produttori di materiali sostenibili e di macchinari per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, alle imprese, che dovranno acquisire le nuove competenze e prepararsi alla grande mole di interventi richiesti. Agli enti pubblici e al mondo della finanza sarà richiesto di agevolare la transizione del settore, soprattutto per le fasce a più basso reddito.

Ecco allora che diventa importante diffondere fin da subito informazioni sull’impatto che questa revisione normativa avrà sul settore edilizio: benché non ci siano ad oggi dei numeri definitivi, possiamo prepararci ai cambiamenti sostanziali imminenti, che sono attesi da anni per chi ha già iniziato ad occuparsi di sostenibilità nell’ultimo decennio, ma che presto saranno necessariamente da acquisire da parte di tutti gli attori economici coinvolti.

Nel mese di settembre è prevista l’approvazione della revisione della direttiva EU 2018/844 da parte di Commissione, Consiglio e Parlamento europei. Il testo è stato finora approvato in una versione iniziale dal Consiglio nell’ottobre 2022 e modificato più recentemente dal Parlamento Europeo nel mese di marzo 2023. Il mantra rimane “energy efficiency first”, ovvero si vuole dare priorità alla gestione dell’energia prima di pensare alla produzione da fonti rinnovabili, in linea con le numerose raccomandazioni della Commissione, una tra tutte la comunicazione contenuta nel “Piano REPowerEU” del 18 maggio 2022: meglio quindi non cercare la neutralità semplicemente attraverso un massiccio investimento in fotovoltaico, che si limita a coprire tutto il fabbisogno, o tramite la fornitura di energia certificata green, piuttosto puntare primariamente su soluzioni efficaci per ridurre il fabbisogno di energia dove possibile.

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